Dal 05 giugno 2022 al 11 giugno 2022

Settimana "mare e monti" - Sardegna Sulcis

Autore: Mariarosa Colzani

La nostra meta il Sulcis Iglesiente e Costa Verde

Un viaggio nella terra più antica d’Italia, tra mari, monti e miniere, attraverso 8000 anni di storia.
Un itinerario naturalistico, storico, culturale e religioso nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, lungo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente e dell’Arburese.
Il tour prevede escursioni trekking giornaliere di difficoltà medio e facile per gli amanti del viaggio slow, lungo sentieri, mulattiere, carrarecce e spiagge.
Il Sulcis Iglesiente costiero, situato sulla costa sud-occidentale dell’isola, è il territorio più antico d’Europa. Le falesie si vanno stendendo per molti chilometri tra Gonnesa e Buggerru per poi degradare verso San Nicolo e Portixeddu.
Lungo la costa si possono ammirare picchi e faraglioni strapiombanti nell’azzurro e pescosissimo mare. Molti di questi scogli e isolotti sono stati inseriti tra i monumenti naturali della regione Sardegna.
Un territorio aspro e solitario con una bassissima densità abitativa che in passato è stato sede di un intenso sfruttamento minerario. Visitando questi luoghi unici oltre agli aspetti naturalistici e geologici di primaria importanza (stratificazioni e formazioni fossilifere ricche di organismi estinti del cambriano), ci si rende conto che a rendere ancora più affascinante il paesaggio sono proprio i ruderi delle vecchie miniere abbandonate.
Il territorio dell'Arburese è altrettanto selvaggio e spettacolare. Caratterizzato dalla sue grandi dune sabbiose impreziosito da delle spiagge isolate e selvagge, dove - tempo permettendo - sarà possibile dedicare del tempo per immergervi e rilassarvi.

La realizzazione del progetto è correlata all’urgenza dell’iscrizione in Sede entro lunedì 9 maggio ove verrà presentato in modo appropriato ed esaustivo dalla Referente dell’Agenzia Viaggi.
E’ indispensabile fermare subito il volo con versamento dell’acconto per € 400,00.
Presentarsi con fotocopia della carta Identità e Codice Fiscale.
Il saldo deve essere versato in IBAN entro il 24 maggio.
La partecipazione è riservata ai soci in regola con il tesseramento CAI valido per l’anno in corso.
Non comprende la tassa di soggiorno da regolare in loco.
Con l’iscrizione, i partecipanti si impegnano ad accettare le disposizioni che saranno di volta in volta impartite dai coordinatori logistici dell’escursione/uscita ed in particolare ad adeguarsi a tutte le esigenze che una escursione/uscita collettiva comporta.

LA PERSONA CHE PARTECIPA ALLE NOSTRE ESCURSIONI DEVE INFORMARSI SULLA RELAZIONE PUBBLICATA E, AVENDO PREPARAZIONE IDONEA SARA’ CAPACE DI AUTOGESTIRSI SU PERCORSI MONTANI

Relazione

Il nostro cammino, progettato dal giovane sardo Marco Meli, Guida Turistico Ambientale Escursionistica in collaborazione con la Presidenza, si è svolto sulle alte falesie prospicienti il mare della costa Sud Ovest, con un continuo variare di spettacoli cromatici ed elementi minerari di rara bellezza (formazioni di origine vulcanica con sezioni geologiche di trachiti e piogge piroclastiche ) in cinque giornate nella zona del Parco geominerario storico ambientale nel contesto minerario della Costa di Nebida.

Il primo giorno ci ha visti salire al Tempio di Antas - dedicato al Sardus Pater Babai, importante sito archeologico comprendente le tombe a Sacello rilevate in quel luogo “sacro” (di epoca punica e romana, 5° e 6° secolo a.c.) ; questo avrebbe sicuramente saziato la curiosità storica di molti visitatori.
Il percorso, in costante saliscendi, prevedeva camminare su 70 chilometri circa e il vento fresco di maestrale ci ha dato ristoro così come i frequenti bagni nelle Cale che da Porto Paglia- Laverìa La Marmora si sono susseguite: da Porto Banda a a Porto Ferro, a Porto Corallo, da Porto Cauli a Porto Flavia e alla Grotta Saracena sul sentiero dei 5 faraglioni dominato dal Pan di Zucchero, per continuare con le “Miniere nel Blu” dal Canal Grande a Porto Sciusciau e infine da Capo Pecora attraverso le calette rocciose di Is Tramatzus (area archeologica del Periodo Nuragico di Perdas Albas) fino a Cala Domestica e poi a Scivu, fra le alte scogliere granitiche di Manago in Costa Verde.
Si è effettuata la visita a Porto Flavia, icona di ingegnosità mineraria che per il carico e stivaggio dei minerali estratti (sulle navi dirette in Medio Oriente e in Liguria) in epoche lontane, fu aperta una “porta” su uno sperone roccioso a 30 metri dalla superficie del mare.
Anche il viaggio a Carloforte enclave ligure in Sardegna con relativo cammino dalla Baia di Mezzaluna a Cala Fico (dove dimora il Falco della Regina …o di Eleonora) e Capo Sandalo con le Colonne emergenti dall’acqua è stata interessante e …..completata di tipica cena isolana.
Non ci siamo fatti mancare l’incantesimo della Grotta di Su Mannau, un frigorifero buio lungo chilometri con il naso all’insù fra stupefacenti stalattiti e stalagmiti dai mille colori e laghetti blu come gemme.
La Sardegna , superata la difficoltà della chiusura delle miniere storiche da tempo improduttive, ha saputo convertire la propria economia, negli ultimi anni, all’utilizzo turistico e di studio del proprio ambiente, insuperabile nella bellezza e vastità, consentendo a coloro che la visitano di trovare una natura ancora intatta e una costante presenza del proprio passato.
Questa bellezza, della natura e della lunga storia accompagnandoci nel nostro cammino, hanno reso…….. leggero il nostro passo.

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