Sole, mare, temperatura primaverile e buona partecipazione hanno contribuito alla riuscita di questo gita.
Variato all'ultimo momento l'itinerario, causa scarsa visibilità in quota, si è deciso dalla località di Stafal (Gressoney ) di dirigerci verso il Passo di Bettaforca nel versante opposto del comprensorio, più soleggiato e altrettanto panoramico.
>Gita archiviata con buona partecipazione e grande entusiasmo, soprattutto per la bella stellata che ha permesso di soffermarsi sulla ricerca delle costellazioni e pianeti camminando con il naso all'insù.
Ultima gita dell'anno a due passi da casa, calpestando la prima neve e baciati da un sole tiepido, ma con temperature non certo polari.
Un ottimo itinerario sotto il Moregallo e il Corno Rat fino a S. Tomaso dove ci attendevano le libagioni dell'Agriturismo Rusconi.
Ogni anno ci riproponiamo di visitare un luogo simbolo degli eventi bellici che hanno scritto la storia italiana nella fratricida e sanguinosa guerra del 15/18. In questo luogo simbolo della resistenza siamo venuti per non dimenticare e commuoverci pensando che alcuni dei nostri nonni qui hanno combattuto da eroi in un avamposto ove retrocedere voleva dire aprire un varco per le nostre pianure.
Il motto "di qui non si passa" è stato coniato dai nostri soldati che stoicamente hanno resistito.
Un quasi ritorno alla normalità con la gita sociale della sezione nel Ponente Ligure.
Un bel percorso con vista mare, ma soprattutto con panorami tutti da fotografare. Che dire poi dell'Antro dei Falsari, praticamente un balcone sul mare azzurrissimo.
Splendida settimana con temperature ottimali per potere fare qualche trekking e immergersi nelle acque cristalline che bagnano le Eolie.
Abbiamo visitato:
- VULCANO salendo fino al suo punto più alto percorrendo il bordo del cratere e poi visitando le due spiagge di cui una di sabbia nera.
- PANAREA passeggiando fra le strette vie del paese con le sue bianche case e STROMBOLI risalendo le pendici fino a lambire la Sciarra del Fuoco per vedere dopo il tramonto l'eruzione. il ritorno in notturna con la luce frontale che illuminava il percorso è stato una bella esperienza per tutto il gruppo.
- SALINA la verde isola con la montagna delle Felci, praticamente una montagna al mare.
- ALICUDI e FILICUDI due piccole perle in un mare azzurrissimo.
- LIPARI la più grande, la più mondana, la base delle nostre gite e anch'essa tutta da scoprire.
Sabato 17 e domenica 18 Luglio 2021 giocose alternanze di sole e nubi hanno accompagnato lo svolgersi della annuale Festa del Rifugio “Città di Lissone” nella maestosa Valle Adamè.
La presenza di Direttivo, Soci ed amici, per altro limitata dall’incombenza pandemica, ha tratto un “conforto mangereccio” dalle prelibatezze cucinate da Silvia che con Fabio, nuovi gestori, si è rivelata coppia perfetta nell’accoglienza al Rifugio del CAI Lissone.
Una vera “casa alpina Lissonese” che, tirata a lucido, con piumini ignifughi come vuole l’attuale normativa e le telerie da letto nuove di zecca, offre sicurezza e totale igiene a chi lassù tra i monti passa la notte.
E’ stata celebrata la consueta S. Messa da Don Tiziano Vimercati con la presenza di alpinisti di passaggio, Presidente Colzani, Soci e “testimonial” del Gruppo Alpini Lissone, Sci Club Lissone, delle trascorse Amministrazioni Comunali (A. Fossati) e di Domenico Ferri Guida Alpina ( ex gestore del rifugio per ben 32 anni) e famiglia che hanno riempito di significato questo incontro domenicale sotto le cime granitiche dell’Adamè macchiate di neve.
Il nostro Rifugio aspetta tutti coloro che, volendo sfuggire alla canicola estiva, desiderano passare qualche giorno in una valle incontaminata ricca di acque azzurre, rododendri, sassifraghe di ogni colore e genziane, in cui corrono liberi i cavalli, pascolano quiete le mucche e fischiano le marmotte. Sensazioni alpine uniche, provare per credere.
Mariarosa Colzani
Presidente
Abbiamo ripreso con un buon numero di partecipanti le nostre camminate con l'ausilio del pullman.
La Val Ferret è una bellissima valle a destra del paese di Courmayeur con una vista incantevole sulle varie lingue dei ghiacciai che scendono dal gruppo del Monte Bianco.
Imboccato il sentiero estivo per il rif. Bonatti, risaliamo attraverso un sentiero, per la prima parte ombreggiato dai larici e cosparso da innumerevoli quantità di bellissimi fiori dagli sgargianti colori. Ci si ferma spesso a fotografare ed ammirare il paesaggio e il ghiacciaio che scende dal Grand Jorasses. Arrivati in prossimità di alcuni ruderi si intravede il nostro obbiettivo "il rifugio Bonatti" che raggiungiamo dopo avere attraversato il torrente impetuoso che divide la montagna. Dopo una sosta mangereccia si può tornare dal sentiero invernale (in parte più scosceso) o ripercorrere il sentiero dell'andata come abbiamo fatto noi.
Si ricomincia a camminare in compagnia.
Approfittando di una giornata di sole fantastica ci siamo recati a Novate Mezzola in treno. Dalla stazione FS si prende a sinistra sulla provinciale per svoltare subito alla prima via a destra, giunti alla fine della strada, ci si inerpica per le infinite scale che portano al paesino di Codera, un borgo isolato dove vivono come 50 anni fa un pugno di famiglie.
Dal paese in circa 2 ore si giunge poi al Rif. Brasca al centro di un paesaggio da fiaba, fra prati verdissimi, cascate spumeggianti e alte vette granitiche.
Non effettuata causa pandemia
Non effettuata causa pandemia
Annullate fino a fine 2020 tutte le attività sezionali per emergenza sanitaria
Annullata per emergenza sanitaria
Annullata per emergenza sanitaria
Annullata per emergenza sanitaria
Baciati dal sole in un ambiente incantevole si è svolta la seconda ciaspolata sezionale, sempre in sicurezza con tutti i partecipanti muniti di sonda, pala e ARTVA.
Accompagnati da Marco ormai super esperto delle montagne che si affacciano sulla Val Malenco, siamo partiti dal parcheggio sopra la località di Lanzada per inoltrarci, una volta calzate le ciaspole, su sentieri secondari che ci hanno portato sino al rifugio Cristina. Il panorama è incantevole, la neve tanta e con la spolverata dei giorni precedenti ci dispiace quasi violare quella incontaminata distesa di cristalli luccicanti.
Proseguiamo poi fino al Rif. Ca Runcasch dove ci concediamo una nuova sosta, per poi terminare la gite scendendo nuovamente al parcheggio per recuperare i nostri mezzi.
Appagati della bellissima gita si torna verso casa già pensando alla programmazione della prossima uscita.
Cambio programma - Ciaspolata da Vetan verso il Rif. Fallère (Valle d'Aosta).
Prima ciaspolata dell'anno fra le vette valdostane.
Ciaspolata anarchica perché la neve era calpestabile sia con l'ausilio delle ciaspole, ma in alcuni tratti anche dura da preferire i ramponi, e su alcuni versanti baciati dal sole addirittura assente.
Nonostante ciò nel tratto più semplice, l'abbondanza di neve trasportata del vento ha reso impraticabile il traverso di avvicinamento al rifugio.
La buona compagnia, il sole caldo (anche troppo per la stagione) e le dotazioni di sicurezza (Artva) sono comunque sempre indispensabili per una buona riuscita della gita ...... e noi le avevamo tutte e tre.
Anche l'ultima gita sezionale dell'anno si è conclusa. Il bel tempo, la temperatura gradevole, i colori autunnali che si cominciano ad intravvedere sulle nostre amate montagne, hanno fatto da corollario a questa bella escursione sulle Prealpi bergamasche.
Siamo partiti da Lissone con un tempo che non prometteva niente di buono; siamo arrivati a Cervinia ed abbiamo seguito tutto il sentiero 13 fino al Rifugio Duca degli Abruzzi senza correre il rischio di prendere gocce d'acqua. La strada percorsa ha permesso di arrivare a destinazione in circa 2/2.30 ore alla quasi totalità del gruppo.
[anteptima] [immagine12]A quota 2800 mt. eravamo in una sorta di limbo fra le nuvole che avvolgevano il fondovalle e uno strato superiore di nubi che oscuravano ..... purtroppo la vetta del Cervino.
Scenario meraviglioso, avvistato pure dei giovani stambecchi che stazionavano presso il laghetto dietro il rifugio. Qualche socio dal passo più veloce è salito oltre il rifugio alla Croce di Carel.
Il rientro è strato effettuato sull'itinerario dell'andata, percorso senza tagli su sentieri secondari, date le nuvole basse e a tratti scarsa visibilità.
Una nota negativa: Cervinia finite le ferie estive è un paese fantasma, poca gente in giro, negozi chiusi, nessun ristorante aperto per il nostro Presidente che si è dovuto accontentare dell'unico bar aperto nella zona.
Per parlare di storia e nello specifico della Guerra Bianca (prima guerra mondiale), si deve assolutamente coinvolgere uno dei più grandi conoscitori di quei tragici eventi avvenuti nelle Dolomiti Ampezzane.
Gran bella escursione fra le montagne del gruppo Cevedale Ortles con partenza da Niblogo e prima tappa al Rifugio Quinto Alpini, dove abbiamo cenato e pernottato coccolati dalla splendida accoglienza dei rifugisti e dai buoni piatti preparati con cura.
Il mattino seguente si riparte per il Passo Zebrù, la giornata è bellissima, la temperatura perfetta, la compagnia fantastica e affiatatissima.
Giunti al Passo ci si apre davanti uno scenario unico, vista sul Gran Zebrù, Cevedale e i relativi ghiacciai oltre a quello dei Forni.
Dopo aver goduto di questo paradiso inizia la discesa verso il Rif. Pizzini e alla nostra ultima tappa l'Albergo dei Forni per recuperare le auto.
Riportiamo solo alcuni commenti dei partecipanti a questo meraviglioso trekking:
- salita al rifugio un po' faticosa, ma che goduria da lassù.
- la natura ti stupisce sempre e la bellezza riempie il cuore.
- vento, sole, pioggia.....giornata "pazza"..... mancava solo che venisse a nevicare, ma stupenda.
A parte un paio di defiance ...... 800 mt. di dislivello non sono per tutti, sopratutto se non si hanno più 30 anni, ma più del doppio!!!! ( grazie alla pazienza di Luca tutti sono arrivati a destinazione). Comunque la gita è stata apprezzata da tutto il gruppo dei partecipanti, che hanno potuto godere di una temperatura decisamente più fresca che in città oltre naturalmente alla bellezza di questa vallata e le sue cime perennemente innevate.
Anche quest’anno il gruppo “Caminadores C.A.I. LISSONE” ha percorso il tracciato costeggiando però l’Oceano Atlantico tra alte dune, spiagge bianchissime e scogliere nere di granito. Il blu dell’acqua ed i mulini a vento si susseguono con infinite passerelle in legno da Viana a Carreco ed il giorno dopo (seconda tappa) a Caminha. Il traghetto ci trasborda sul fiume Minho e pernottiamo ad A Guarda.
Il terzo giorno dalla scogliera si passa all’interno con continui saliscendi, chilometri in più sul previsto e facciamo il periplo del promontorio sul Minho, ancora poi sull’oceano in vista di Bajona dove arriviamo (oltre km 40) attraversando piccoli borghi marinari. Siamo in Spagna e Bajona con la sua Colexiata de Santa Maria en Bajona, fu il primo approdo della “Pinta” una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo al rientro dalla scoperta dell’America.
La quarta tappa ci vede salire le alte colline della Galizia in mezzo a foreste di eucalipto per scendere di nuovo sull’oceano stretto tra alte scogliere, saliamo di nuovo e raggiungiamo a Vigo il nostro ostello. Davanti a noi le Isole Cies e il giorno dopo raggiungiamo Redondela e Arcade su strade asfaltate, la calura del mezzogiorno ci sfianca ma i piedi vanno….una sosta a Pontevedra dove sfila la Processione del Corpus Domini con le pesanti statue dei Santi Patroni portate a spalla dai “galeghi”, costumi variopinti e suonatori di zampogne tipiche offrono uno spettacolo che non perdiamo. Poi con i nostri zainoni si riparte seguendo le “conchiglie” e le famose “frecce gialle” dei Pelegrinos….ci accompagnano i “Correos” antichi granai in granito che costellano i vigneti curati con certosina passione, cento ruscelli canterini ci seguono sulle colline e dissetano giardini di ortensie blu, rosso vermiglio e viola scuro…e gigli di tutti i colori, uno spettacolo! Siamo ora sull’antica Via Romana Iria Flavia e con dislivelli accentuati raggiungiamo Portela Barro dove dormiremo..per terra. Il mattino della sesta tappa sui rilievi orografici percorsi da antiche strade di granito che portano a chiese in splendido stile romanico (Santo Tomas de Canterbury, San Esteban de Sayar, Santa Maria de Remil (11° e 12° secolo) arriviamo a Caldais de Rey. Attraversiamo vigneti continui sostenuti da sottili pali quadrati in granito e finalmente raggiungiamo Padròn.
A 25 km da Santiago, questo fu il luogo dove l’Apostolo Giacomo (Santiago) fu sepolto dopo essere stato decapitato a Gerusalemme nel 42 d.C per ordine di Erode Agrippa. Due suoi discepoli ne trasportarono le spoglie in Spagna e la storia vuole che la nave che le trasportava attraccò accanto ad un “menhir” (appunto chiamato Patròn) recante un’iscrizione romana. Ora la pietra è custodita sotto l’altare maggiore dell’Iglesia de Santiago.
L’ultima tappa e i 13°C di temperatura del mattino ci spronano, le gambe sono legnose ma i piedi ansiosi di calcare la piazza della Cattedrale. Altra salita di 700 metri dalla strada romana all’asfalto della Nazionale ed un continuo su e giù non ci rallentano, un po’ assetati sotto il sole del mezzogiorno entriamo in Santiago da Santa Marta, ora le torri ed i campanili neri della Cattedrale fanno capolino dietro ai palazzi della città e poi…finalmente ci accoglie con la sua splendida facciata e la Tomba del Santo.
Cinzia, Mariarosa, Silvano, Daniele, Franco e Sergio
30 anni di gestione di Domenico Ferri e della sua famiglia andavano festeggiati all'apertura della stagione 2019 del nostro rifugio.
Il buon cibo, torta, spumante, e una targa ricordo per il nostro rifugista e guida alpina preferita hanno concluso la serata di sabato.
L'altro lato del Mar Adriatico ha un aspetto completamente diverso dal litorale Veneto e Romagnolo. Niente sabbia, mare turchese e cristallino, isole e scogli a perdita d'occhio. Diverse pure le montagne che nonostante la loro limitata altezza (1500/1700 mt. max), hanno una vegetazione che sulle nostre Alpi troviamo solo sopra i 2000 mt.
I parchi di Plitvice e Krka invece sono unici e spettacolari, con i loro laghi, le cascate dalla portata d'acqua incredibilmente abbondante e la vegetazione da foresta tropicale.
Le città invece ci riportano a casa nostra, data l'influenza che ha avuto nella penisola balcanica la dominazione Romana prima e Veneziana poi.
In sostanza è stata una bella settimana fra trekking, mare e cultura e ....... tanto divertimento.
Quando si va in ambienti montani ci si riscopre a guardare verso l'alto la maestosità delle vette, la stessa cosa capita quando si fa trekking in Liguria, ma con una prospettiva diversa, lo sguardo è rivolto verso il basso ad ammirare l'immensità del mare attraverso scorti fra la verde vegetazione.
[anteprina]Il giro portato a termine domenica 12 maggio con partenza da Santa Margherita Ligure ci ha portato attraverso sentieri e creuze del promontorio di Portofino fino alla perla del Tigullio, scoprendo scorci panoramici non da tutti conosciuti. Questa volta il tempo è stato clemente, con il sole che spesso a fatto capolino tra qualche nuvola.
Il ritorno è avvenuto attraverso la pedonale (Via dei Baci).
Abbiamo effettuato l'annuale gita nel Levante Ligure. Un bel giro ad anello con partenza e arrivo a Recco, salendo sulle sue alture e godendo di scorci sul mare bellissimi.
Ultima ciaspolata della stagione nell'amena Alpe Devero con salita all'Alpe Sangiatto.
Un nutrito gruppo di amici hanno condiviso il piacere di calpestare quel poco di neve che questo pazzo clima ci ha dato.
I paesaggi dell'Engadina innevati abbondantemente, valgono ben una ciaspolata.
La Val Roseg è una bella vallata delimitata da alte pareti rocciose, cascate ghiacciate e boschi di larici.
(variazione programma) VAL FORMAZZA - DA RIALE A RIF. MARIA LUISA
Archiviata la prima ciaspolata dell'anno con un cambio destinazione dovuto alle pessime condizioni metereologiche in Alpe Devero.
Bufera di neve e vento fortissimo ci hanno indotto a dirigerci verso la vicina Val Formazza, più riparata dai venti.
il trekking è stato annullato per impraticabilità sentieristica della zona, causa maltempo.
Date le condizioni meteo avverse è cambiato in parte il programma della "due giorni" sulle Dolomiti.
Sabato giunti in Val Fiscalina al Rifugio Fondovalle, ci si incammina verso il Rifugio Locatelli sperando in una sciarita che purtroppo non avverrà. Giunti a destinazione sotto una leggera pioggia, delle tre Cime di Lavaredo non si vede neppure la sagoma, perche nascoste dietro una coltre di nubi.
Ritornati al Rif. Fondovalle ci si consola con una buona birra ed una cena da chef stellato.
Archiviamo anche questa gita fra i bellissimi laghi a cavallo delle Valli Brembana e Seriana.
Un'altra soleggiata e calda giornata ci ha permesso di godere di questi fantastici paesaggi.
I panorami dolomitici non hanno eguali al mondo, se poi si trovano due giornate di sole con cielo terso ed un gruppo coeso e affiatato il risultato non può che essere LA GITA PERFETTA.
Un discreto numero di irriducibili e amanti delle alte vette e della fresca neve, sabato 21 con partenza all'alba da Lissone, sfidando le condizioni meteo, sono partiti per il Rif. Gniffetti base di partenza per l'ascesa alla Piramide Vincent.
La giornata già alle prime luci dell'alba si prospetta interessante, ma giunti al pullman due strani individui si presentano in tenuta poco consona (vedi prima foto del reportage).
Dopo la settimana in Sardegna, siamo tornati a camminare sulle nostre montagne. La Val Viola in questo periodo è un'esplosione colori, fiori ovunque, un panorama bellissimo, tutto da fotografare.
Si è conclusa la settimana “tra mare e monti” della nostra sezione in Sardegna, nel territorio di Baunei (Ogliastra).
I partecipanti hanno potuto scegliere escursioni più turistiche con trekking ‘soft’ ed una visita al paese di Orgosolo nella Barbagia, un tempo tristemente nota per i rapimenti ed ora turisticamente più interessante e visitata per i murales che lo contraddistinguono e il museo delle maschere mediterranee di Mamoiada.
Un bel trekking non impegnativo con una buona partecipazione dei nostri soci in un ambiente particolare a tratti brullo e "lunare" nella prima parte e immersi in un canyon solcato dal torrente Gargassa nella seconda.
Quando si dice che la Toscana è una delle regioni più belle d'Italia, non si afferma altro che una sacrosanta verità, non solo per i monumenti e la sua storia, ma è entusiasmante anche dal punto di vista paesaggistico.
I sentieri e le strade della Via Francigena disseminate di cipressi, offrono scorci incantevoli mossi dalle innumerevoli colline pennellate di verde, tutte da salire e scendere, che portano in città conosciute in tutto il mondo e paesi meno noti, ma altrettanto affascinanti.
Dopo averle percorse dire quale è stata la tappa più bella è un po' difficile, sicuramente più impegnative le ultime, anche perché ci ha accompagnato lungo gran parte del percorso un tempo da lupi con pioggia a secchiate e di conseguenza sentieri infangati,..... ma non ci si scoraggia mai, il gruppo è forte e coeso e già si tra pensando alla prossima via da proporre nel 2019.
Giornata soleggiata e calda, ma soprattutto risalire il torrente con una immensa quantità d'acqua ha reso ancora più adrenalinica l'impresa, che comunque non comporta assolutamente rischi, salvo nella attuale situazione un eventuale bagnata di piedi.
Dopo tanta pioggia caduta le scorse settimane, siamo riusciti a portare a termine la passeggiata con vista mare.
Un'altra bella giornata di sole e tanta neve ci ha permesso di portare a compimento l'ultima ciaspolata in programma.
Mentre in Brianza la giornata rimaneva variabilmente grigia, il nostro gruppo si godeva una bellissima e calda giornata sulle nevi di Alagna.
Prima ciaspolata dell'anno con grande partecipazione dei nostri soci.
Pullman pieno, giornata bellissima e posto fantastico.
Spesso si cercano itinerari escursionistici per raggiungere i quali è necessario percorrere in auto molti chilometri, dimenticandoci che esistono splendide escursioni anche a pochi passi da casa nostra.
E' questo il caso del "Sentiero delle vasche," percorso con un giorno di anticipo (sabato 21), per evitare la pioggia della notte successiva che avrebbe reso viscido e pericoloso l'intero tracciato.
Escursione unica e ricca di storia: il trekking alla Diga del Gleno unisce la bellezza della natura della Val di Scalve al ricordo dell’immane tragedia conseguente al crollo della diga avvenuto il primo dicembre del 1923. Il disastro distrusse le frazioni di Bueggio, Azzone e altre abitazioni fino a Darfo e causò la morte di almeno 356 persone (ma il numero reale risulta ancora oggi incerto).
Ferrata Croda Rossa impraticabile per presenza di neve e ghiaccio.
Piano B per la nostra due giorni sulle Dolomiti.
annullata per cattive condizioni meteo
Festa esagerata al nostro rifugio con tutto esaurito! Anche il bivacco Elisabetta era al completo.
Il pomeriggio del sabato S. Messa al campo celebrata da Don Tiziano cui è seguita la deliziosa cena preparata da Domenico Ferri ed il suo staff e poi l’atteso spettacolo teatrale “La morte sospesa” realizzato dalla compagnia (S)legati che ci hanno tenuti con il fiato “sospeso” fino a tarda sera.
Lontani dalla calura della nostra Brianza ci si rinfresca sotto la vetta del Monte Bianco.
Data l'incertezza del tempo di domenica, abbiamo deciso di anticipare il giro al sabato e tornare la sera stessa.
Partenza da Lissone fissata alle 4,30, dodici i partecipanti.
Escursione da Sonogno a Lavertezzo
Solitamente siamo abituati ad iniziare un trekking in salita; pensare invece di affrontare questa escursione in discesa, può lasciare un tantino perplessi. A gita terminata, si può affermare che ne è valsa veramente la pena..
Ridiscendere questa vallata fantastica, solcata da un torrente dai colori indescrivibili, con i suoi massi disegnati dalla forza dell'acqua e dallo scorrere del tempo, non può che servire a riappacificarsi con la natura.
A Santiago di Compostela attraverso la Galizia.
Siamo partiti in sette Cinzia, Mariarosa, Daniele, Franco, Luigi, Sergio e Silvano da Villafranca del Bierzo, regione della Castiglia-Leon in Spagna e abbiamo raggiunto Santiago De Compostela a piedi in otto giorni con zaini pesanti dai 7 ai 9 kg.
Splendida vacanza e grande gruppo nell'isola meravigliosa di Madeira.
Ci è mancata molto la presenza della nostra guida ed istruttore AE LUCA che ha programmato nei minimi dettagli la gita, ma che poi ha dovuto rinunciare per problemi fisici. Abbiamo comunque sopperito alla sua mancanza con un buon coordinamento fra il Presidente Giancarlo Duchi, Mariarosa e Tiziano.
Il bel tempo ci è stato amico ed ogni giorno abbiamo visitato sentieri e ambienti spettacolari sia lungo la costa che nell'entroterra dove la natura lussureggiante ne era la protagonista.
Cosa dire della gita di oggi? ..... dobbiamo partire dalle cose che sono andate storte?
Mariarosa assente per decorso post operatorio
Marco assente per un'infiammazione alla gamba
Luca assente perchè influenzato
Ma al Cai Lissone non ci si dispera per così poco, il pullman è comunque al completo, il tempo a Tellaro e dintorni è buono, la gita ha inizio. Il gruppo omogeneo e affiatato si inerpica come tanti camosci...... questa volta di mare su verso l'entroterra Spezzino.
Tutti soddisfatti al rientro non verso Tellaro, ma a Lerici dove ci aspettava il bus per il rientro; gelato, caffè, due passi in riva al mare e tutti a casa.
CIASPOLATA DEL C.A.I. LISSONE IN VALTOURNANCHE CON IL NUOVO PRESIDENTE E VICE
E' stata una bella domenica di sole quella del 19 marzo e di neve "da pestare" sopra i 2000 metri, da Chamois al Lago Lod e poi su verso la Bocchetta di Cheneil per i ciaspolatori del C.A.I. Lissone in Valtournanche.
Se tutto fosse iniziato sotto uno splendido sole sarebbe stato fantastico. Invece no. Parcheggiate le auto, zaini in spalla e ciaspole assicurate allo stesso, sentiero senza neve, ci incamminiamo ed ecco che comincia a nevicare: poco ma nevica. Arrivati al rif. Gardeccia, breve sosta e si riparte per rif. Vaiolet dove ci fermiamo per rifocillarci e decidere cosa fare, considerata la tormenta di neve e vento.
Una bella ciaspolata con una discreta quantità di neve e molti partecipanti lungo il sentiero ad anello n° 1 nelle vicinanze di La Thuile.
OGANIZZATORE: AE Luca Laronga luca.laronga@hotmail.com
ZONA GEOGRAFICA: Trentino Alto Adige - Dolomiti del Brenta
LUOGO DI PARTENZA E QUOTA RAGGIUNTA: Parcheggio Rif. Vallesinella – Madonna di Campiglio
DISLIVELLO IN SALITA MT: 1100 mt
DISLIVELLO IN DISCESA : 1100 mt
DIFFICOLTA’: EE fino al Rif. Brentei - EEA dalla vedretta del Brenta – EEA
Bocchette Centrali
TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA: 3h30’ per arrivare la Rif. Pedrotti –3h per la ferrata.
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Casinei – Rif. Brentei – Rif. Tosa Pedrotti
Foto e reportage di un lungo pellegrinaggio...
E’ cominciata così, gambe allenate a dovere e zaino in spalla (quasi 9 kg con l’acqua e le scarpe di ricambio ed effetti personali per 9 giorni), legato allo zaino il gagliardetto del C.A.I. Lissone che il nostro Pres. Valtorta ci ha affidato per Roma, tutti e otto un pò incoscienti sulla riuscita del viaggio a piedi preventivato in 175 km (di gran lunga superati)...
Relazione escursione
Altitudine: 1851 m alla partenza dei sentieri.
Panorama decisamente vario, dalla stazione a monte, dalla diga di sbarramento sguardo sull’alta Leventina; dall’Alpe Piora e dall’Alpe Tom sulle montagne circostanti della Val Piora.
20851 Lissone (MB)
via Statuto, 12
Telefono: 039461770
E-mail: mail@cai-lissone.it
Partita IVA 00987360963
Codice fiscale 85004110152
Orari apertura sede:
martedì e venerdì dalle 21.00 alle 23.00